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Domenica vado a.. scoprire il Romanico ad Almenno!


Ciao! Sono Valentina!

Come saprai se segui la Margì sui social, questa estate sono stata la sua stagista! Ho avuto la fortuna di poterla aiutare a gestire trecentomilamiliardi di attività, ma non solo: ho anche realizzato un progetto che vorrei donare a tutti voi!

L'hashtag che ho scelto per questa nuova rubrica è #domenicavadoa!

..Scopriamola insieme!




DI CHE COSA SI TRATTA?

Per tre settimane ogni mercoledì vorrei proporti un tour "faidate", una gita che potrai organizzare con la tua famiglia o i tuoi amici, in totale autonomia! Potrai viaggiare in tre luoghi di Bergamo e della provincia scoprendo meraviglie che forse non conoscevi o forse questo è il tempo giusto per riscoprirle!

Troverai percorsi, luoghi imperdibili, storie, curiosità, qualche volta consigli per un pranzo eccezionale e anche dei libri per approfondire il tema!


PERCHÉ QUESTO TITOLO?

Perchè è la frase che diciamo ai colleghi in ufficio prima di salutarli il venerdì alle 17, perchè è il messaggino in whatsapp che mandiamo all'amica prima di aggiungere "vuoi venire?", perchè ci piace pensare che questi luoghi siano l'alternativa giusta alle domeniche nei centri commerciali!


MA DEVO ANDARCI DI DOMENICA?

Il titolo di questa bellissima rubrichetta ci spinge a dare valore al nostro tempo libero, a colmarlo di posti wow, a passeggiare o a farci una biciclettata domenicale sfruttando questi ultimi raggi di sole caldi tra i colori dell'autunno! 

Ma vacci pure quando vuoi, ovviamente!

E per di più nessuno ti vieta di salvare questi post e rimandare in primavera queste gite bergamasche! L'importante è che siano spunti creativi per arricchirti di bellezza e di storia!

Ricordati solo di aggiungere ai tuoi scatti #domenicavadoa: io e la Margì non vediamo l'ora di vederci taggate in tanti tuoi ricordi lungo il percorso che sceglierai!


Pronti? Si parteeee!!!



..SCOPRIRE IL ROMANICO AD ALMENNO!


DOVE SI TROVA ALMENNO?

Ci troviamo a pochi chilometri da Bergamo, nei comuni di Almenno S. Salvatore e di Almenno S. Bartolomeo: qui potrai fare un viaggio nella storia in un'area che viene chiamata Lemine e che ti immergerà nel pieno medioevo, tra campi di granoturco, rive bagnate dal Brembo, boschi incantevoli e sentieri meravigliosi.

Abbiamo la fortuna di avere un ente, la Fondazione Lemine, che ha rianimato negli ultimi anni questi luoghi, rendendoli accessibili e visitabili, anche grazie a tanti volontari!

Ti consiglio di dare un'occhiata al sito web, dove puoi trovare tante informazioni, nonchè delle audioguide gratuite: tanti file audio da ascoltare direttamente dal tuo cellulare quando sarai immerso nella bellezza dei luoghi!

La Fondazione cura i sentieri e segnala i percorsi.

Perciò il mio consiglio è questo: parcheggia la macchina e incamminati, vedrai che esperienza! Se la giornata è calda, non dimenticare acqua, antizanzare e scarpe comode!




LA STORIA DI ALMENNO IN TRE PASSAGGI

Nella storia di Almenno tre sono i momenti da ricordare: la dominazione romana, ovvero il periodo in cui viene costruito il grande ponte di Lemine sul Brembo su cui passava la Rezia, la via militare che collegava il Friuli alle regioni retiche (Alto Adige, Baviera e Svizzera).

Lungo questa importante via di comunicazione si creò un villaggio, detto “pagus lemennis". Nel Medioevo, Almenno diventa sede del re longobardo: è in questa occasione che la zona viene chiamata Lemine!  In seguito, la zona diventa feudo del vescovo di Bergamo: fu costruita la Pieve (la visiterai presso il Santuario della Madonna del Castello), una chiesa parrocchiale che controllava un territorio vastissimo. Infine, con l’arrivo di Venezia a metà Quattrocento, il territorio di Almenno perderà questo suo ruolo rilevante. 

IL PERCORSO ALLA SCOPERTA DEL ROMANICO AD ALMENNO

Apri questa mappa della Fondazione Lemine: sono segnati i monumenti principali, i parcheggi, le strade e i sentieri che li collegano.

Ti propongo un giro ad anello che parte dalla chiesa di San Giorgio e passa per il Santuario della Madonna del Castello, la Fontana “de Roch”, il Ponte di Lemine, il Ponte “del Tarchì” e la Rotonda di San Tomè!



1^ TAPPA: LA CHIESA DI SAN GIORGIO IN LEMINE

Ti invito ad iniziare il giro dalla chiesa di San Giorgio in Lemine, parcheggiando qui la macchina. Avvicinati alla chiesa: ti trovi davanti alla più grande chiesa romanica di Bergamo, dopo la Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo!

Ha quasi 850 anni e venne realizzata in due fasi: lo puoi vedere chiaramente sulla facciata, che è costruita con pietre d’arenaria scura e ben squadrate nella parte inferiore, mentre in quella superiore con pietre calcaree, chiare e irregolari.

Il piccolo cimitero che vedi a sinistra risale invece all’inizio dell’Ottocento.

Ora puoi entrare: sbircia qui l’interno.

Avresti mai pensato che una chiesa così antica avrebbe potuto conservare tanti affreschi? Tutto ciò grazie alle peste manzoniana del Seicento: San Giorgio divenne la “chiesa dei Morti” e le attenzioni per la sua manutenzione hanno permesso all’edificio e agli affreschi di conservarsi fino a noi!

Come destreggiarsi tra tante decorazioni? Molto facile: perditi! Ma prima di tutto, cerca San Giorgio, a cui è dedicata la chiesa.

Guarda a destra dell’ingresso: è l’uomo con il cavallo bianco che sta uccidendo il drago e salvando la principessa.

Accanto, c’è una Madonna con il bambino (osserva cosa ha in mano!) e Sant’Alessandro, anche lui su un cavallo bianco. Può sorprenderti ma è un ciclo unico anche se diviso su due pareti. Te lo racconto meglio qui.

Prenditi tutto il tempo che desideri per osservare ciò che ti colpisce di più.

Prima di ripartire, ti spiego perchè c'è quell'osso appeso al soffitto

La leggenda narra che sia la costola del temibile drago ucciso dal nostro S. Giorgio.

La verità è che si tratta di una costola di balenottera trovata in questo territorio durante recenti scavi!


La facciata della Chiesa di San Giorgio


L'interno della Chiesa di San Giorgio


Il dettaglio dell'affresco di San Giorgio che uccide il drago


Alcuni particolari degli affreschi della Chiesa di San Giorgio


Uno sguardo sul retro della Chiesa di San Giorgio


Un particolare del cimitero



2^ TAPPA: IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CASTELLO

Ripartiamo! In dieci minuti a piedi puoi raggiungere il Santuario della Madonna del Castello. Ti sembrerà di entrare in un singolo santuario, ma in realtà stai entrando in tre chiese concatenate tra loro: la cripta, la pieve e il santuario! Ma andiamo con ordine…

Siamo su un'altura che ospitò una villa romana, poi riutilizzata dai Longobardi come palazzo per controllare il territorio circostante e ospitare il sovrano.

Accanto al palazzo, fu costruita la cappella palatina, che nel X secolo fu trasformata in cripta. Andiamo a vederla! Entra dall’ingresso principale del santuario, che risale al Cinquecento, attraversa la navata e prendi la porta a destra dell’altare: ti trovi nella Pieve di San Salvatore, del IX secolo.

Nelle navate laterali, vedrai delle scalette che scendono: prendile e arriverai nella Cripta! Guarda le colonne che dividono in due lo spazio: tre hanno dei capitelli di epoca romana. Osserva l'affresco dietro l’altare: è una crocifissione con la Vergine e San Giovanni. 

La scritta sopra l’affresco indica che una volta nella cripta erano conservate le reliquie della Vergine e della croce…dentro una colomba di metallo! Ora risali le scale, entra nella Pieve di San Salvatore, una chiesa plebana che controllava dal punto di vista religioso un territorio immenso: la Valle Imagna, la Val Brembilla e la Val Brembana fino a San Pellegrino!

Non perderti il pulpito in pietra, unico a Bergamo: è del 1150 e ha scolpiti i simboli dei quattro evangelisti e alcune scene di caccia. Nel Cinquecento, per rafforzare le murature pericolanti della Pieve, fu posto un contrafforte in facciata. La struttura copriva un affresco romanico della Madonna col bambino, ma il giorno dopo il contrafforte fu ritrovato spostato di mezzo metro.

Si gridò al miracolo, confermato da San Carlo Borromeo nella sua visita pastorale del 1575: si iniziò così a costruire un nuovo santuario.

Oggi l’affresco si trova sotto un tempietto ottagonale, riccamente decorato con figure di profeti, patriarchi e sibille (queste ultime forse di Andrea Previtali).

Bellissimi gli altari barocchi realizzati da Giovan Battista Cavagna.


La facciata del Santuario della Madonna del Castello


L'interno del Santuario della Madonna del Castello


Il pulpito


Alcuni particolari degli affreschi del Santuario della Madonna del Castello

3^ TAPPA: LA FONTANA "DE ROCH"

Esci dal santuario e prendi la stradina a destra della chiesa: segui le indicazioni per il Ponte di Lemine.

Scenderai verso il letto del Brembo, incontrando la Fontana “de Roch”, una sorgente che sgorga da una caverna situata sotto il santuario: è un angolino meraviglioso da fotografare!

La Fontana "de Roch"



4^ TAPPA: IL PONTE DI LEMINE

Prosegui oltre seguendo le indicazioni per il Ponte di Lemine.

Oltrepasserai un’area verde con barbecue perfetta per fare un pic-nic in riva al fiume! Il sentiero prosegue in un prato che costeggia il Brembo. Qui passava la via Rezia, perciò i Romani decisero di costruire un immenso ponte per permettere un passaggio più agevole delle truppe.

Il ponte era lungo quasi 200 metri e alto 25: praticamente un viadotto autostradale che attraversava il fiume! Oggi restano solo alcuni ruderi dei sette piloni: crollò infatti nel 1493 per una grande piena del Brembo che abbatté altri trenta ponti!

Leggi il racconto emozionante di un testimone dell’epoca!

Il ponte fu anche soprannominato “Ponte della Regina” perché attribuito erroneamente alla regina longobarda Teodolinda.


I resti del Ponte di Lemine



5^ TAPPA: IL PONTE DEL DIAVOLO (O "DEL TARCHÌ")

Continua ora in direzione di San Tomè: ti attende una rilassante passeggiata nel verde.

Poco prima di giungere alla chiesa, dovrai oltrepassare il torrente Tornago: la strada attraversa il cosiddetto Ponte del Diavolo, o “del Tarchì”.

Il nome deriva dalla storia di un omicida che affacciandosi dal ponte fu trascinato nella bocca dell'inferno!

Il ponte del diavolo (o "del Tarchì")


6^ TAPPA: LA ROTONDA DI SAN TOMÉ

Infine, sbucherai accanto alla Rotonda di San Tomé (sbirciala qui!). Eccoci all’ultima tappa di questo tour, nonchè la più suggestiva!

La chiesa ha una pianta circolare con la struttura a tre cilindri sovrapposti: è davvero insolita e rara! 

Accanto alla chiesa trovi la sede della Fondazione Lemine, luogo di eventi e di informazioni, un tempo sede di un monastero femminile, collegato direttamente alla chiesa tramite una porta (oggi murata) che puoi ancora vedere sul lato Sud.

Prima di entrare ammira la decorazione romanica: archetti sui sottotetti, strombature, finestre a forma di croce, capitelli e lunette decorate.

L’accesso alla chiesa avviene dal portale laterale, con una lunetta scolpita con San Tommaso, a cui è intitolata la chiesa. Ora entra e passeggia tra le colonne. Guarda i capitelli: sono tutti diversi, alcuni geometrici, altri con figure bizzarre! Pensa che alcuni sono ancora più antichi perché appartenevano alla chiesa precedente e sono stati utilizzati anche come basi delle colonne stesse!

Su una parete, noterai l’affresco di una Madonna: probabilmente la decorazione delle pareti era molto più estesa.

Al piano superiore c’è il matroneo, lo spazio riservato alle donne, che ricalca la stessa struttura del piano terra.

Quando è meglio visitare San Tomè? Se potrai, ti consiglio di ritornarci un pomeriggio attorno ai giorni dell’equinozio di primavera o d’autunno.

Questo perchè i costruttori della chiesa erano esperti di astronomia e realizzarono le varie aperture in modo da creare dei giochi di luce durante i pomeriggi degli equinozi: la luce entra dalla piccola finestrella sopra l’ingresso principale e arriva a toccare il tabernacolo.

Si tratta di un evento chiamato “ierofanico”, ovvero di rivelazione di Dio!

La Rotonda di San Tomè


L'interno della Rotonda di San Tomè


Dettaglio della lunetta con San Tommaso


Uno sguardo autunnale sul retro della Rotonda di San Tomè



SIAMO ALLA FINE DEL NOSTRO TOUR AD ALMENNO

Il nostro tour si conclude qua: non ti resta che ritornare a San Giorgio dove avevi lasciato la macchina.

Ora ti lascio le tempistiche, le varianti per adattare il percorso alle tue esigenze e gli orari di apertura, nonchè alcuni spunti per continuare la gita!

QUANTO TEMPO CI VUOLE PER QUESTO VIAGGIO NEL ROMANICO AD ALMENNO?

Il giro dura tra le 2,5 e le 3 ore. Essendo ad anello, puoi decidere di partire dal luogo in cui vuoi tu.

In alternativa puoi accorciare il tour parcheggiando al Santuario della Madonna del Castello: dopo averlo visitato, raggiungi a piedi San Giorgio (10 minuti) e poi torna indietro al Santuario per andare alla fontana “de Roch” e al Ponte di Lemine (15 minuti dalla Madonna del Castello). Ritorna poi al parcheggio e raggiungi in macchina San Tomè.

O addirittura puoi raggiungere ogni chiesa in macchina, dato che tutte hanno un parcheggio vicino (come puoi vedere dalla mappa). Questo ti permette di visitarle tutte, ad eccezione del Ponte di Lemine, che è raggiungibile solo con un sentierino da Madonna del Castello.

GLI ORARI DELLE CHIESE DI ALMENNO

Qui trovi gli orari di apertura delle cinque chiese fino al 31 ottobre 2020.

Tieni controllato il sito per i mesi successivi.


COSA VEDERE DI ALTERNATIVO AD ALMENNO

Ti sei appassionato del Romanico degli Almenno e hai voglia di continuare l'esplorazione?

In zona ci sono altre due chiese aperte dai volontari della Fondazione Lemine:


 

Ti è piaciuto il mio tour? A me idearlo e percorrerlo ha appassionato tantissimo!

Ti ricordo che questa è la prima parte di una rubrica che troverà spazio sul blog della Margì per tre mercoledì! Non perderti le prossime due proposte, sono spaziali!

Se conosci qualcuno a cui potrebbe interessare, inoltragli il post! Oppure il mio consiglio è sempre di iscriversi alla newsletter della Margì per ricevere tanti contenuti speciali in anteprima: lo puoi fare sul suo sito qua!


Non so te, ma io #domenicavadoa.. 

Vieni anche tu!?

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