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Mary Wortley Montagu: una lady inglese di casa a Lovere


lady mary Wortley montagu Lovere Londra


«Ricorda la mia immutabile massima: quando si ama, si ha sempre qualcosa da dire.

Pertanto la mia penna non si stanca mai»

Lady Mary Wortley Montagu



Ci sono infinite ragioni per cui vorrei raccontarti dell’affascinante personaggio di Mary Wortley Montague, lady inglese dal vissuto travolgente, ma vorrei soffermarmi, per cominciare, sui suoi insegnamenti legati al tema del viaggio.


La pratica del viaggiare, che oggi riguarda abitualmente tutti noi - tanto da apparirci quasi scontata -, racchiude il suo senso più profondo nella scoperta: è ricerca, trasformazione ed educazione alla tolleranza. Il viaggio porta con sé sempre un cambiamento, che monta dentro noi stessi, muovendoci verso l'ignoto per ritornare al noto con una consapevolezza nuova, e che in molti casi può portare a trasformare e arricchire anche il mondo che abbiamo attorno.


Il viaggio che stiamo per compiere insieme a lady Mary va esattamente in questa direzione: gli ingredienti essenziali che portiamo con noi sono una donna emancipata, la sua profonda sensibilità e un'insaziabile dose di curiosità.



Lady Mary Wortley Montagu: una donna all'avanguardia


Mary Wortley Montagu, da nubile Pierrepont, nacque in una famiglia aristocratica a Thoresby Hall, in Gran Bretagna, pochi anni prima dello scoccare del Settecento: assecondando il suo animo moderno e all’avanguardia, segnò un’epoca in cui era assai complesso, per le donne, affermare il proprio pensiero.


lady Mary Wortley Montagu il poeta rifiutato Alexander Pope  Powell Frith
William Powell Frith, "Il poeta rifiutato", 1863: il dipinto del pittore inglese immortala lady Mary Wortley Montagu e il poeta Alexander Pope

Il padre, con lungimiranza, consentì a Mary di studiare fin da piccola, iscrivendola anche a un’associazione letteraria e politica allora riservata solo ai maschi. La giovane aristocratica coltivò così uno spirito forte ed emancipato: si avvicinò agli ambienti politici progressisti a tal punto che, andando contro il volere di quello stesso padre che la rese così indipendente, a ventitré sposò l’uomo che amava, Edward Wortley Montagu, e lo seguì a Londra.


Con il marito, giovane promettente prossimo a diventare membro del Parlamento inglese e ambasciatore, lady Mary diede inizio a una nuova parte della sua vita, che la vide in viaggio per suggestive regioni del mondo, e che la portò anche a stabilirsi in alcune di esse.


Testimonianze accurate e racconti affascinanti di questi viaggi sono registrati nella fitta corrispondenza che la donna intratteneva con diversi straordinari personaggi del suo tempo, come la regina Louisa Stuart e il noto poeta satirico Alexander Pope.



La Turchia di lady Mary Wortley Montagu: dal mondo delle donne alla vaccinazione contro il vaiolo


Scuola inglese del XVIII-XIX secolo, "Lady Mary Wortley Montagu in abiti ottomani"
Scuola inglese del XVIII-XIX secolo, "Lady Mary in abiti ottomani"

Un viaggio determinante, ed emblematico, compiuto dai coniugi Wortley Montagu ebbe luogo nel 1717 verso Costantinopoli, l'attuale Istanbul, in Turchia.


Durante il suo soggiorno in terra ottomana, lady Mary si avvicinò agli usi e ai costumi della società di cui era ospite, sperimentandone persino alcune pratiche, e stilando preziosi resoconti attraverso le lettere indirizzate in Inghilterra:


«Lo yasmak, o velo turco, non solo lo porto facilmente, ma mi è anche gradito, e se non lo fosse sarei lieta di sopportare qualche incomodo pur di soddisfare una passione come la curiosità, che in me è così potente», scrisse in un carteggio.


Profondamente attenta alla questione femminile nel mondo orientale, Mary si addentrò in aspetti di estremo interesse, raccontando delle donne ottomane:


«E neppure hanno molto da temere il risentimento del marito, dato che le donne che sono ricche hanno in mano tutto il loro patrimonio, che portano con sé in caso di divorzio con l’aggiunta che egli è obbligato a dare».


Dal paesaggio all’immagine urbana, dall’arte alla società, fino alla moda e all’abbigliamento, la donna appuntò gli aspetti più vari della cultura con cui entrò in contatto: le sue annotazioni sul mondo turco diedero forma al volume “Turkish Embassy Letters”, divenuto il primo caposaldo tra i resoconti moderni della cultura islamica.


Soprattutto, s’interessò al tema della vaccinazione contro il vaiolo, che in Turchia si applicava eccezionalmente sottoforma di inoculazione: lady Mary - sensibile al tema perchè la sua stessa famiglia fu vittima del morbo - si documentò e convinse dell'efficacia della tecnica a tal punto da sperimentarla sul suo stesso figlio e prodigarsi per portare questa procedura in Europa.


La tenacia della donna nella diffusione della pratica fu determinante, e pose le basi per lo sviluppo di una delle invenzioni più importanti della storia della medicina: il vero e proprio vaccino contro il vaiolo, perferzionato da Edward Jenner negli ultimi anni del Settecento.



La nuova vita di lady Mary Wortley Montagu e i viaggi in Italia


Nel 1739, dopo il rientro in Inghilterra, e a causa di una lunga crisi che investì la vita sentimentale e quella mondana della donna, avvenne la separazione di lady Mary dal marito. La nobile scelse di allontanarsi dall’ambiente londinese, per dare inizio a un nuovo ciclo di viaggi, compiuto questa volta da sola, e che ebbe come destinazione principale l’Italia.


«Nulla mi spaventa, nulla mi distrae al momento; assorta nei miei pensieri, né i disagi del viaggio né i divertimenti che mi si offrono nelle città mi distolgono un attimo dalla dolce contemplazione in cui sono immersa»: con queste parole lady Mary inaugurò il suo soggiorno italiano, contemplando il passaggio del Moncenisio, alle porte del Piemonte, quasi stesse oltrepassasse una frontiera personale.


Si racconta che il lungo “girovagare” di Lady Mady sia stato motivato dal legame, non soltanto spirituale, che la donna coltivava nei confronti dell’affascinante intellettuale italiano Francesco Algarotti, seppur non fosse da lui ricambiata.


Torino, Padova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Livorno, Genova; dopo una piccola parentesi francese, eccola ancora di ritorno in Italia, prima a Brescia e infine a Lovere: di passaggio in tutte queste città, lady Mary visse gli anni fra il 1739 e il 1761, e ne scrisse lungamente, come ci racconta oggi l’epistolario "Letters from the right honorable Lady Mary Wortley Montagu, 1709 to 1762".



Lady Mary Wortley Montagu, “cittadina di Lovere” a palazzo Marinoni


lovere piazza lady mary Wortley montagu
Piazza XIII Martiri, a Lovere, con al centro la celebre fontana

Fu proprio a Lovere, però, che la donna sentì il desiderio di stabilirsi: su quelle rive lacustri rinomate per la qualità dell’aria e delle sorgenti termali - che lady Mary frequentava abitualmente dal 1949 per ragioni di salute - cominciò ad assaporare una quiete che la sua vita sino a quel momento non aveva conosciuto.


Dopo essere fuggita da un’altra sfortunata vicenda sentimentale, acquistò a Lovere un antico palazzo nobiliare, malridotto ma impreziosito da «un graziosissimo giardino a terrazze fino al lago e una corte dietro la casa»: si trattava con buone probabilità dell’attuale palazzo Marinoni.


Ecco che, la lady inglese dal cuore nomade, divenne ufficialmente «cittadina di Lovere» – come si dichiarò in una lettera indirizzata alla figlia, Lady Bute, principale destinataria delle lettere di quel periodo – e vi rimase sino al 1755.


Mary Wortley Montagu palazzo Marinoni Lovere
La facciata principale di palazzo Marinoni, la casa loverese di lady Mary Wortley Montagu

Qui, lady Mary godette dell'amena tranquillità del luogo, della mitezza del clima, cullata dalla piacevole malinconia delle atmosfere lacustri. Le sue serate erano però ravvivate dai numerosi spettacoli che animavano il borgo:


«Qui abbiamo l’opera, che viene eseguita tre volte la settimana. Vi sono stata ieri sera e se non mi fossi ricordata che ero in Italia sarei rimasta sorpresa dal nitore delle scene, dalla bellezza delle voci e dalla bravura degli attori. Diversi signori sono scesi nella buca dell’orchestra e si sono uniti al concerto, una libertà che suppongo sia concessa soltanto qui», annota la donna con interesse.


Infatti, attorno alla metà del Settecento, Lovere era già un celebre luogo di villeggiatura, e si contraddistingueva, nel territorio, per la grande vitalità sociale e culturale: come registra la nobile inglese, si tenevano con regolarità numerosi spettacoli teatrali e musicali.


A Bergamo, invece, sarà la contessa Paolina Secco Suardo, qualche decennio dopo, a introdurre pienamente il piacere del teatro: ti invito a leggere, o rileggere, la storia suggestiva di questa donna, anch’essa dedita ai viaggi di scoperta - tanto da giungere a far volare nel suo giardino un pallone-mongolfiera, a un solo anno di distanza dal primo volo parigino dell’innovativo strumento! E se la tua voglia di teatro è insaziabile, qui trovi la storia di tutti i teatri che hanno fatto la loro apparizione a Bergamo!



Lovere, dagli occhi di lady Mary Wortley Montagu al mondo


Anche nel caso di Lovere, dalle ricchissime lettere della donna emergono tutte le più svariate sfumature della cultura e della quotidianità del luogo, colte dal filtro attento e curioso della lady inglese.


Veniamo a conoscenza del fatto che «Il "bel mondo" al completo è accorso alla Fiera di Bergamo, che è considerata la migliore d’Italia dopo quella di Senigallia», come scrive la donna, aggiungendo: «Vi ho mandato la mia domestica a comprare qualche penny di merce, avendo sentito che ci sono venditori da tutte le parti d’Europa».


E, mentre a noi giungono oggi queste meravigliose testimonianze dell'epoca, ai contemporanei della nobildonna giunsero i racconti e le splendide descrizioni di Lovere, che contribuirono a far conoscere la perla del Sebino all’interno dei circuiti turistici europei:


«La maggior parte delle case sono separate da brevi intervalli, e tutte costruite sui fianchi di colline […] Sono in realtà grandi rocce di sagome diverse coperte di muschio verde o erba corta, diversificate da ciuffi di alberi, boschetti e qua e là vigne […]. Tutto il lago, che è lungo 25 miglia e largo 3, è circondato da questi monti invalicabili, i cui lati, verso il fondo, sono così fitti di villaggi (e nella maggior parte di questi, di dimore di gentiluomini) che non credo ce ne sia nessuno a più di un miglio di distanza dall’altro, il che aggiunge parecchio alla bellezza della vista».



La Promenade Lady Mary Wortley Montagu inaugurata a Lovere


promenade lady mary Wortley montagu Lovere

Ma la descrizione che meglio esprime e racchiude le sensazioni suscitate delle sponde del lago d'Iseo in lady Mary è quella che, oggi, si è scelto di immortalare sul lungolago a lei stessa dedicato: «Mi trovo ora nel luogo più amabilmente romantico che abbia mai visto in vita mia».


Con queste parole la donna, che lungamente aveva viaggiato e conosciuto, inizia la prima lettera loverese indirizzata alla figlia Bute. E con queste esatte parole, la città dell’alto Sebino ha voluto riannodare il legame con la nobile inglese, dedicandole un suggestivo tratto della splendida passeggiata loverese sul lago d'Iseo.


Ancora oggi, nel borgo, si avverte il legame con lady Mary Wortley Montagu, l'affezionata ed eterna concittadina dei loveresi a cui sono dedicati spesso studi, rassegne e mostre temporanee.


Il sorriso della donna brilla nell’unico suo ritratto noto riferibile agli anni del soggiorno sulle rive del Sebino: l’opera, di cui puoi leggere un approfondimento qui, è attualmente collocata nel deposito dalla parrocchia di Santa Maria Assunta, a Lovere.



lady mary Wortley montagu ritratto Tadini Lovere
Il ritratto a pastello morbido che raffigura lady Mary Wortley Montagu, prima metà del XIX secolo, pittore bergamasco

Conclusa la parentesi loverese, il peregrinare di lady Mary la portò ancora in viaggio, questa volta a Venezia, per l'ultimo soggiorno italiano: la donna fece infine ritorno a Londra, in occasione della scomparsa del marito, nel 1761. Qui morì, l’anno successivo.


Cosa ci resta, oggi, di questa splendida protagonista del Settecento?

Le sensazioni della donna, che riecheggiano anche in noi mentre passeggiamo sul lungolago di uno dei borghi più belli d'Italia, e parleranno sempre della bellezza di questi luoghi, una bellezza che universalmente riconosciamo tuttora, a centinaia di anni di distanza: l'immutata meraviglia della natura, che si accende quando la sensibilità giusta ci si imbatte e riesce a coglierla.


Ma, soprattutto, ci resta la consapevolezza dell'incredibile potenziale del viaggio, che storicamente, per le donne, ha rappresentato un momento importante di ricostruzione del percorso accidentato che le ha condotte alla piena emancipazione. Viaggi che, come nel caso in questione, hanno instillato scintille che hanno portato a cambiare letteralmente il mondo.


Ti lascio con una curiosità: visto il decisivo contributo all’immunologia nel Settecento giunto da lady Mary Wortley Montagu, nell’aprile 2021 Toponomastica femminile ha lanciato la campagna nazionale “Se ti puoi vaccinare, ringrazia lady Mary Wortley Montagu e intitolale una strada”, per riconoscere i suoi meriti nella diffusione della pratica vaccinale e restituirle il ruolo che storicamente le compete.


E ti consiglio, infine, uno splendido libro sul tema: M. Scaramuzzino, Viaggiatrici. Lo sguardo delle donne sul mondo, Effatà Editrice, 2020.


Lovere promenade lady mary Wortley montagu


 


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