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5 curiosità per 5 parchi da scoprire a Bergamo Bassa



Il verde, a Bergamo, di certo non manca: la nostra splendida città di pietra nasconde angoli fioriti e spazi naturali in ogni dove, senza contare quell’abbraccio del parco dei Colli e delle valli tutt’attorno. Lei, adagiata in questo smeraldo, e noi, troppo spesso di corsa e sguardo basso, assuefatti al cemento delle strade.


È sempre la stagione giusta per regalarsi una boccata di ossigeno!

Voglio quindi proporti una carrellata di parchi di Bergamo Bassa, che mi hanno incuriosito e che ho reputato interessanti per ragioni diverse.


Sono dei parchi tutti da scovare, per ascoltarne le storie – e da vivere, perché nelle giornate di sole si animano incredibilmente! E, con l’occasione, ti invito a uno dei miei tour preferiti: quello che ci porterà, invece, alla scoperta dei giardini di Città Alta, presto in programma... tieni d'occhio il calendario dei tour, e preparati a una passeggiata alternativa tra giardini, orti e parchi verdissimi!



#1 Il parco Caprotti


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Il padiglione romantico di parco Caprotti, dove svetta la statua del celebre fauno Pan

Partiamo subito con un luogo "segreto", nascosto dietro a insospettabili villette e complessi residenziali: il delizioso parco Caprotti! Come molti parchi cittadini, quello che oggi è il Caprotti nasce come giardino privato della casa nobiliare di cui porta il nome, nel tipico stile ottocentesco che amava concepire la natura in chiave pittoresca.


All’ombra di piante secolari come cedri e giunchi, brillano della luce che attraversa le fronde splendidi laghetti abitati da cigni e statue coperte d’edera; completano quell’atmosfera pittoresca un’incantevole grotta artificiale, che inframmezzerà la tua passeggiata, e un delizioso padiglione di gusto romantico – per il quale era stata predisposta anche una scaletta, in uso nel passato, per salire al piano superiore e godere della vista sul giardino!


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La grotta artificiale

Vuoi approfondire la storia di questo parco? Prepara le cuffie, perché puoi anche ascoltare questo racconto con la voce della Margì: sarà un po' come essere in tour!


Sapevi che...?

L'estate è letteralmente l'occasione perfetta per vivere e riscoprire questo parco, perchè è accessibile tutti i giorni: durante il resto dell'anno, invece, con l'esclusione dei fine settimana, questo spazio è ad uso esclusivo degli alunni delle vicine scuole "Locatelli" e "Centro".


Pensa, infatti, che nell'estate del 2020, con la fine della prima ondata pandemica, questo e altri quattro parchi cittadini, nell’ambito del progetto “Apertamente - Studiare nei parchi”, sono stati scelti per diventare veri e propri “spazi studio all’aperto”, e così arricchiti da grandi tavoli sui quali poter leggere, studiare o lavorare: è stata offerta un'opportunità speciale per apprezzare pienamente questi angoli verdi della città.



#2 Il giardino Anne Frank


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Il murales d'ingresso del giardino Anne Frank

Uno dei parchi inaugurati più recentemente è il giardino Anne Frank, che sorge sul precedente parco "Codussi", il quale ha vissuto, infatti, un percorso di riqualificazione, frutto di un lavoro di progettazione partecipata, che ha coinvolto non solo tecnici, ma anche giovanissimi studenti e insegnanti.


Dedicato alla memoria della giovanissima ragazza che morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, questa nuova dedicazione ci smuove a seguire un messaggio che spesso dimentichiamo, ovvero di essere grati per tutta la bellezza che ci circonda.


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La spirale composta dei disegni realizzati da giovanissimi studenti per giocare alla "morra saltata"

Il cuore del giardino è una piazzetta pavimentata, caratterizzata da un grande gioco a percorso: una “morra saltata” a spirale, scolpita in pietra e composta da caselle con incisi i disegni realizzati dagli alunni della vicina scuola primaria Alberico da Rosciate.


Il nome dell’associazione “Animum Ludendo Coles”, coinvolta nel progetto, è stato impresso al centro della spirale, e ci ricorda, così, che “giocando si coltiva l’animo”.


Sapevi che...?

Qui potrai scoprire interessanti e originali murales, che ti accoglieranno sia che tu acceda da un ingresso, sia che tu lo faccia dall’altro: da un lato troverai il più recente, dedicato ad Anne Frank, frutto della collaborazione fra una classe del liceo artistico Giacomo Manzù e di una classe primaria dell’Alberico da Rosciate, che unisce le sensibilità artistiche delle due realtà scolastiche per mantenere vivo il messaggio della giovane Anne.



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Alcuni tra i murales realizzati da ragazzi rifugiati e richiedenti asilo

Dall’altro lato, troverai dei murales firmati dallo street artist Geometric Bang insieme a un gruppo di ragazzi rifugiati, ospiti sul territorio bergamasco, e richiedenti asilo.

Il progetto, vincitore del bando comunale “Street art a Bergamo”, ha dato vita a coloratissimi murales, che nascondono una storia speciale: vi sono riprodotti, infatti, gli autoritratti dei ragazzi, densi di elementi narrativi che riflettono le molteplici esperienze di vita che ognuno di loro ha scelto di raccontare; simboli, oggetti e parole che hanno dato forma espressiva alla loro vita fino a quel momento, realizzando, nel complesso, un ricco racconto, e un confronto, di diverse identità.



#3 Il parco Lea Garofalo


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L'ingresso al parco dedicato a Lea Garofalo

Questo piccolo parco è dedicato a Lea Garofalo, testimone di giustizia uccisa nel 2009 dalla criminalità organizzata che, in fuga dal compagno, visse a Bergamo dal 1996 al 2000.


Attraverso un sondaggio, i giovani di Valtesse, che hanno atteso diversi anni prima di poter avere un parco nel loro quartiere, hanno scelto di ricordare proprio la Garofalo, come simbolo di un impegno collettivo contro la criminalità organizzata. Puoi leggere o approfondire la storia di Lea qui.


Sapevi che...?

Questo parco contiene anche una targa che ricorda Davide Ferro, un giovanissimo ingegnere di Valtesse, molto amato e attivo nel quartiere, che perse la vita nel 2006 in un incidente in moto, non ancora trentenne. Sono stati ancora una volta i cittadini, tramite una raccolta di firme, a chiedere fortemente che l’arena venisse dedicata a lui.


Il parco del quartiere Valtesse ci offre un ulteriore esempio di quanto la città sia disegnata dalle persone che la vivono e che la amano, e quanto i cittadini siano sempre in prima linea nel ricordare chi ha vissuto un destino ingiusto, che si tratti di quelle perdite che hanno sconvolto l'intero Paese, o di quelle che hanno segnato l'intimità di un quartiere.



#4 Il parco della Trucca


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Il parco della Trucca

Inaugurato nel 2011, quello della Trucca è il parco pubblico più esteso della città ed è intensamente frequentato durante la stagione estiva, perché è la cornice perfetta per numerose attività ed eventi all'aperto, che si sviluppano in questa grande area verde cittadina.


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Il parco della Trucca

Il parco della Trucca è comunque animato e vissuto anche durante il resto dell’anno, soprattutto dagli sportivi e da coloro che lo scelgono per passeggiate nella natura; è punteggiato da due grandi laghi artificiali, che regalano la vista di esemplari della fauna acquatica del luogo, come cigni e anatre, e da alcune sculture - come “Maternità”, opera dello scultore Cesare Benaglia.



Sapevi che...?


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L'opera "indistinti confini" di Giuseppe Pennone nel Bosco della Memoria

A dieci anni esatti dalla sua nascita, su un progetto promosso dall’Associazione Comuni Virtuosi e adottato dal Comune di Bergamo, in questo parco ha trovato spazio il Bosco della Memoria.

Inaugurato alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Draghi, questo progetto è stato realizzato grazie a una campagna di raccolta fondi, per non dimenticare le vittime dell’epidemia di Covid-19, di cui Bergamo è stata tragico epicentro.


Nell'area del Bosco della Memoria, che è stata definita “monumento che respira” e dove prosegue ancora in questi mesi l’opera di piantumazione, è stata collocata l’opera “Indistinti Confini”, concepita dall’esponente dell’Arte Povera Giuseppe Penone: una grande scultura, fortemente evocativa, in marmo bianco di Carrara, che svetta nel cuore di un anfiteatro naturale di betulle dell’Himalaya. Si sviluppa così, e proseguirà sempre più, un dialogo simbolico fra arte, natura e memoria, che incrementa il valore di questo luogo.



#5 La Porta del Parco


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Il vigneto della Porta del Parco

L’ultimo spazio verde particolare che voglio raccontarti è La Porta del Parco: è uno dei varchi di accesso al parco regionale dei Colli, e si trova a Mozzo, al confine orientale del comune di Bergamo.


Potresti imbatterti in questa curiosa area verde durante una passeggiata, perché è facilmente raggiungibile dai sentieri che portano verso Sombreno o verso l’ex monastero di Astino – non dirmi che non conosci quest'ultimo splendido luogo e la sua storia! Corri a recuperare tutto qui!


La particolarità de la Porta del Parco è l’essere ben più di un semplice parco, ma un vero e proprio progetto di comunità, promosso dalle cooperative sociali "Oikos" e "Alchimia", che intende valorizzare l’area agricola tutt’intorno e promuovere l’attivazione di pratiche di sostenibilità che coinvolgono la cittadinanza.


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Il punto ristoro della Porta del Parco

Sono numerosissimi gli eventi che si sviluppano in questo luogo, soprattutto durante l’estate! Da quelli culturali e artistici a quelli laboratoriali e ludici, fino a quelli gastronomici: tutti finalizzati a sviluppare la conoscenza del patrimonio ambientale e la sensibilità ecologica, sociale e solidale.


Sapevi che...?

Attorno al punto ristoro de La Porta del Parco – dove puoi trovare moltissimi prodotti a km 0 –, si sviluppano un’ampia area verde con orti sociali e collettivi, affidati a privati e associazioni, un vigneto di ben sette ettari e un frutteto che conta un centinaio di piante da frutto, tra ciliegi, pruni, peschi e albicocchi – che puoi raccogliere tu stesso con un cestino!


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Gli orti della Porta del Parco

E non è finita: ogni sabato mattina, si svolge qui un mercato agricolo con prodotti locali e biologici, proveniente, anche, dallo stesso frutteto e dal vigneto vicini.



 

E a me non mi resta che augurarti una buona estate: che sia ricca di ampi respiri, di natura brillante, di indescrivibile bellezza - in tutte le sue forme, e soprattutto in quelle che piacciono a te! - e di tante, tantissime meravigliose storie.





Riferimenti sitografici






Riferimenti fotografici

Indistinti confini, installazione Giuseppe Penone, credits Sebastiano Pellion di Persano (https://www.exibart.com/progetti-e-iniziative/giuseppe-penone-per-il-bosco-della-memoria-di-bergamo/)

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