4 luoghi da visitare in Borgo Pignolo a Bergamo

Qualche giorno fa, una mia cara amica mi ha mandato un messaggio dicendomi che era stata a Bergamo, in centro, e si era resa conto di non aver mai osservato la città con attenzione.
Ma ora qualcosa in lei è scattato: nota palazzi, opere d'arte, dettagli che non aveva mai colto! Inutile dirti che io ero felicissima di sentire queste parole!
Tra i luoghi che osserviamo con fatica e che viviamo con poca consapevolezza c'è il centro di Bergamo e i suoi borghi: attraversiamo quelle vie quasi tutti i giorni, pensa a via XX settembre o via Tasso, sfioriamo i loro palazzi senza mai fermarci veramente ad ammirarli e siamo attratti solo dalle vetrine che cambiano rapidamente, perché sono la novità e ci stimolano la curiosità.
Che difficoltà abbiamo nell'osservare e nel farci rapire da qualcosa che è sempre (o quasi) attorno a noi!
Per imparare a svoltare e a innamorarci del bello serve esercizio, passione e tanto allenamento! No, niente, sport! Bastano delle semplici passeggiate fini a se stesse, senza impegni, senza necessità: ti invito a prenderti un'oretta e a passeggiare per via Tasso e via Pignolo con tanta curiosità, cercando dettagli che ti piacciono da fotografare o semplicemente osservare!
Nel frattempo io ti lascio qualche spunto per non perderti alcuni angoli unici, le bellezze da non perdere in Borgo Pignolo!
1. I Palazzi nobiliari di Borgo Pignolo

In pieno Cinquecento la città di Bergamo si trova sotto il governo di Venezia. Il centro del potere è la nuova Piazza (la nostra amata Piazza Vecchia) e le famiglie nobili fanno a gara per mostrare il loro consenso alla Serenissima.
C'è chi riesce anche a costruire la propria residenza a due passi dal palazzo del governo veneziano, ma la maggior parte delle casate nobiliari è costretta a scendere verso città bassa, non essendoci più spazio in collina. Ecco che la via che conduceva a Venezia, e percorsa da illustri personaggi, rettori e autorità, diventa la strada preferita: decine di portoni imponenti e facciate rinascimentali si allineano ai lati della strada, come un comitato di accoglienza all'arrivo dei nuovi governatori dalla laguna.

Passeggia lungo la via: troverai alcune targhe di fianco ai portoni che ricordano i nomi più noti di questa epoca bergamasca, cognomi di marchesi e conti che spesso hanno acquisito i loro titoli nobiliari grazie alla ricchezza che i traffici mercantili veneziani hanno fomentato. Marenzi, Suardi, Agliardi, Cassotti, Carrara e tanti altri si insediano in un territorio a tratti vergine, ricoperto di boschi di conifere e trasformano questa via (in particolare il suo tratto più irto) in uno dei borghi più ricchi della città.