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Ero in bottega | Le caramelle della Caramellaia di Città Alta

Oggi ti racconto una bottega speciale di Città Alta: coloratissima, dolcissima, buonissima!



In questi giorni di lockdown ho riflettuto parecchio sulle parole che più circolano in questi giorni: "Siamo tutti sulla stessa barca" è l'espressione che più ho amato, a cui mi sono aggrappata per sopravvivere alla mia situazione disperatissima. E stando su quella barca, mi sono guardata attorno e ho trovato tante persone che, come me, stavano soffrendo in particolare per la mancanza di turismo nella nostra città.

Ho quindi pensato di dare una mano ai tanti commercianti di Città Alta, a quelle donne e a quegli uomini a cui sorrido ogni volta che attraverso la Corsarola, quelle persone che consiglio ai miei viaggiatori, le stesse persone con cui fino a ieri condividevo giornate di sole ma anche giornate difficili e complesse durante tutto l'anno.


Ho fatto loro una piccola intervista che ti riporto integralmente, qualche domanda per raccontare la loro bottega, il loro approccio in questa complessa situazione. Ma anche cosa si sentono di dire ai Bergamaschi, ai turisti e sì, anche agli altri commercianti. Dopotutto, siamo tutti sulla stessa barca.


Oggi ti racconto la bottega La Caramellaia di Città Alta, la casa delle caramelle di Patrizia!



Da quanti anni sei in Città Alta?

Arrivo in Città Alta nel 2003 all'età di 19 anni quando sono stata assunta come commessa, in questo negozio di caramelle e ricordi d'infanzia.


Ci racconti la storia della tua bottega?

In questo negozio sono cresciuta, ho fatto esperienza e ho iniziato ad amare questo lavoro, nel 2010 continuo la mia avventura con Leonardo, il mio compagno, quando decidiamo di rilevare l'attività.

In questi giorni di chiusura forzata, che cosa ti manca di più in assoluto di Città Alta?

In questi giorni di quarantena di Città Alta mi manca tutto: la Corsarola, le persone che giornalmente la vivono, il suo essere intima e al tempo stesso la sua capacità di aprirsi al mondo sorprendendo i turisti con eleganza ed unicità.

Cosa ti manca dei tuoi clienti affezionati? E dei turisti/viaggiatori?

Dei miei clienti mi manca la familiarità e il loro continuo sostegno. Dei turisti la loro curiosità e la voglia di mettere a confronto mondi e realtà differenti.


Cosa vorresti dire ai proprietari/gestori delle altre botteghe di incoraggiante in questi giorni?

Resilienza!


Qual è la prima cosa che farai quando potrai riaprire la tua bottega?

Saluterò il mio negozio come facevo ogni mattina...."ciao negozietto!"


Vuoi aggiungere altro?

Vorrei ringraziare Leonardo che in questo viaggio è sempre al mio fianco rendendo possibile quello che era solo un sogno e che ora è la nostra realtà.



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Se vuoi conoscere meglio questa bottega seguila qui:


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