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Brescia si racconta a Bergamo: due sorelle "diverse" ma con un'anima comune

Quattro chiacchiere con Marta Ghirardelli, la nostra guida di fiducia di Brescia e provincia!



Brescia è una città a cui voglio davvero bene.

Credo di sapere anche la ragione: al di là del suo oggettivo incanto, il merito è stato soprattutto di chi mi ha condotto a scoprirla. Infatti, ho avuto la fortuna di visitarla ospite di alcuni amici bresciani, alcuni d’origine e alcuni d’adozione: il loro amorevole orgoglio verso la città mi ha contagiato in modo inspiegabile.


Da un lato, ho trovato conferma di quanto sia bello scoprire mondi nuovi a due passi da casa, che spesso si ignorano completamente o si danno per scontati; dall’altro, mi sono accorta che farci prendere per mano da chi ama e vive una certa realtà sia il modo più arricchente per conoscerla.


Il 2023, anno della Capitale della Cultura, che ha azzerato completamente le distanze tra Bergamo e Brescia, ci ha regalato l’occasione di scoprire meglio la nostra affascinante “sorella”… e di farlo con un cicerone speciale!


Accompagnati dall’eccezionale guida di Brescia e provincia Marta Ghirardelli, viaggeremo nella storia della città attraversando le sue quattro piazze principali! Infatti, ho avuto il piacere di scambiare chiacchiere e pareri con Marta, che mi ha accompagnata “in volo” sulla Storia, e tra le storie, di questa incredibile città.




Brescia? Una delle tante "Manchester d’Italia"!


Partiamo dalla fine. Brescia, diversamente da Bergamo, che conosce da più tempo i caratteristici flussi turistici domenicali, è sempre rimasta un po’ più defilata. Città “moderna”, notoriamente a vocazione industriale, celebre per le acciaierie, i quartieri operai e le file di condomini: non era esattamente la meta che ci si segnava in agenda per il fine settimana.


E di questa considerazione ha “sofferto” lungamente, non solo a livello locale (Marta, da bambina, veniva sempre portata in gita a Bergamo, mai a Brescia, pur abitando in quella stessa provincia!) ma anche tra i viaggiatori esteri, che durante le loro gite sul Lago d’Iseo non consideravano affatto appetibile una città «del tutto simile a Manchester»!




Brescia che sorpresa!


Coloro che vi si avventuravano, però, si scoprivano enormemente sorpresi. “Non me l’aspettavo” è la frase che Marta ha sentito più spesso alla fine delle visite con i suoi viaggiatori.


Brescia, infatti, è una sorpresa: la sorpresa di accorgersi che oltre la cinta di quartieri decisamente moderni, e da questi nascosti e protetti, ci sono migliaia di anni di storia, a tratti ancora ben leggibili nel centro storico. Ma soprattutto, pienamente godibili a cielo aperto!


Attraversando le quattro piazze principali di Brescia si incontrano i suoi edifici più significativi e si varcano così le porte di quattro intere epoche, che la città ha la particolarità di conservare a pochi passi di distanza l’una dall’altra.


E, in aggiunta, aneddoti, leggende e personaggi che hanno attraversato queste epoche danno forma alla scenografia in cui s’inserisce il racconto di Marta!




Piazza del Foro: dalla preistoria alla Brixia romana

La Brixia romana
La Brixia romana

Il viaggio non può che partire dalla scenografica piazza del Foro, viva testimonianza delle tracce preistoriche della città e di quelle romane. Queste ultime sono eccezionalmente rappresentate dal maestoso Capitolium, che suggestiona istantaneamente: proprio qui i romani scelsero di innalzare la loro piazza, e quanta romanità ancora si respira percorrendo la strada più importante dell’antichità, l’attuale via Musei!


E proprio i musei, straordinari scrigni cittadini, consentono di approfondire più dettagliatamente le varie epoche che la nostra passeggiata tratteggia (la preistoria, ad esempio, si può approfondire in Palazzo Martinengo, e l’epoca di Roma nel Parco archeologico di Brixia romana!).




Piazza Duomo: la Brescia medievale

I due Duomi di Brescia
I due Duomi di Brescia

Percorrendo deliziose viuzze dall’assetto antico, e che conservano edifici dalle strutture secolari, il viaggio nella storia continua: si giunge in piazza Paolo VI, o piazza Duomo, e si approda nel medioevo! Brescia sfodera qui i suoi primati: può vantare due Duomi (la Rotonda medievale e il Duomo nuovo, realizzato tra il 1600 e il 1800), e una colossale cupola (del Duomo nuovo), che in quanto a dimensioni segue solo quella di Santa Maria del Fiore a Firenze e quella di San Pietro in Vaticano!


Al racconto di natura religiosa si affianca quello sulla vita civica: ed ecco infatti il meraviglioso Broletto, primo palazzo che ospitò il Comune di Brescia (l’equivalente bresciano del Palazzo della Ragione nella bergamasca Piazza Vecchia).


Pssst, eccoti un consiglio! Corri nel cortile del Broletto per ammirare la cupola del Duomo in tutta la sua meraviglia!


 Broletto e il Duomo Nuovo brescia
Da sinistra: il Broletto e il Duomo Nuovo


Queste curiose divisioni fra le piazze corrispondono al susseguirsi delle epoche e quindi, a ben guardare, dei governi stessi: è come se ogni nuovo potere politico sottolineasse con evidenza il suo passaggio, e innalzasse perciò la propria piazza in una nuova area della città!




Piazza Loggia: Brescia conosce Venezia


Il palazzo della Loggia Brescia
Il palazzo della Loggia

E infatti, altri due passi ed eccoci in piazza Loggia, la piazza designata dalla Repubblica di Venezia, quella del Rinascimento! Magnifica espressione di ciò è il palazzo della Loggia, dalle forme squisitamente veneziane e al cui interno, oggi, indossa la fascia tricolore la prima sindaca donna della città, Laura Castelletti.


La piazza abbraccia poi il viaggiatore con numerosi edifici cinquecenteschi che parlano ancora la lingua di Venezia, come il Monte di Pietà. E, a ben guardare, la Loggia ricorda la “nostra” Biblioteca Angelo Mai, e così l’Orologio astronomico, altra delizia della piazza, quello di Clusone!


L'orologio astronomico di piazza Loggia brescia
L'Orologio astronomico di piazza Loggia



Piazza Vittoria: alfiere della Brescia del Novecento

La Torre Vittoria, opera di Marcello Piacentini brescia grattacielo
Il Torrione INA, opera di Marcello Piacentini. Negli anni Trenta, ospitava gli studi di alcuni tra i maggiori architetti italiani dell'epoca.

L’ultima piazza che attende il viaggiatore è quella che racconta il Novecento, ovvero piazza Vittoria, un po’ una sorella del Centro Piacentiniano di Bergamo Bassa! Qui l’architettura del Ventennio è imperante: sollevando lo sguardo, riconoscerai il primo grattacielo eretto in Italia, il Torrione INA, un’opera dello stesso Marcello Piacentini ultimata nel 1932!


È affascinante cullarsi nella sensazione che gli antichi ci abbiamo “consegnato” un vero e proprio itinerario per camminare in città e nella sua stessa Storia!




Oltre il centro storico: la Brescia del Carmine e delle chiese dei tesori


brescia Eroico Commentario" di Antonio De Martino
Pagine e pagine di libri, patrimonio di lettura per tutti: nel cuore del Carmine, l'opera "L'Eroico Commentario" di Antonio De Martino


Una Storia che, naturalmente, si propaga anche intorno a queste straordinarie piazze, dove si rivelano altre infinite trame che hanno dato vita alla Brescia odierna.


In particolare, Marta mi racconta di un’area sorta proprio alle spalle della Loggia: il quartiere del Carmine, che insieme a quello di San Faustino diede un tetto a coloro che arrivavano in città in cerca di fortuna. I due quartieri conobbero così ogni tipo di immigrazione in città, dalla prima delle valli bresciane sino alle ondate migratorie più recenti.


La storia di queste zone della città, di origine medievale, venne segnata da una forte ghettizzazione, e così da uno “stigma” allentato solo di recente. Infatti, i quartieri in questione sono stati oggetto di un’attenzione nuova, e così pienamente rivalorizzati: botteghe e studi d’arte hanno cominciato a spuntare tra le strade e le meravigliose chiese del Carmine, fondendosi con la sua comunità, e tutt’oggi si respira la commistione tra culture di popoli diversi e voci nuove.


E soffermandoci un istante sulle chiese di Brescia, che nascondono gemme straordinarie, torniamo a riflette con Marta: l’anno della Cultura ha fornito l’occasione per aprire le porte a molti di questi luoghi abitualmente chiusi, e portare sempre più all’attenzione dei viaggiatori, e degli stessi bresciani, i capolavori di artisti straordinari come Moretto e Romanino.


chiesa del Carmine Brescia
L'interno della chiesa del Carmine

E spingendoci ancora oltre: a vegliare dall’alto la città, l’eccezionale Castello, attorno al quale si estende un grande e meraviglioso parco pubblico; la storica Millemiglia; le fabbriche, le aziende e la riscoperta del secondo dopoguerra attraversando i quartieri operai e seguendo il filo dell’architettura civile.


Brescia ci parla in molti modi, ed è una fortuna ascoltare guide appassionate e sensibili nel trovare i tracciati più particolari per orientare il racconto.



Bergamo e Brescia: gemelle diverse



Il mio tempo con Marta volge al termine, ma non posso che congedarla provando ad accostare le nostre protagoniste: Brescia e Bergamo. Al netto della loro proverbiale rivalità, tipica delle realtà più prossime, la loro storia è identica, considerando soprattutto la lunga epoca della Serenissima!


Ma, passeggiando nell’una e nell’altra, ci si accorge di come i loro respiri siano diversi. Bergamo Alta, nettamente divisa da Bergamo Bassa, è molto intima, ti concede di percepire un borgo sospeso nel tempo, mentre Brescia è decisamente più “città”, dai molteplici volti amalgamati. Insomma, due gemelle che raccontano in un modo del tutto personale la medesima storia!






Riferimenti fotografici


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