4 luoghi da visitare in Valverde a Bergamo
Una piccola valle che conserva ancora la sua anima agreste, perfetta per raggiungere Città Alta, e per scoprire un pezzetto di storia della nostra città.

Nella mia esperienza di guida turistica, durante tantissime meravigliose domeniche di sole, ho accompagnato centinaia di viaggiatori lungo le vie di Città Alta, e tutte le volte, per raggiungere il luogo d'incontro evitando i varchi chiusi per la ZTL di Bergamo Alta, ho sempre lasciato l'auto in Valverde, per poi incamminarmi lungo la strada in salita verso Porta S. Lorenzo, assieme a tanti camminatori, ciclisti e corridori.
Valverde è indubbiamente una delle mie valli preferite: il nome, che deriva da uno storico torrente, è azzeccatissimo e difatti la valle è circondata da una natura che dà il suo meglio in primavera, con prati verdissimi ai piedi delle mura, piccoli vigneti che si preparano a dare i loro frutti e una luce che è sempre spaziale.
Durante queste passeggiate l'ho studiata in lungo e in largo, perdendomi nei suoi meandri e andando alla ricerca di piccole chicche che oggi ti voglio raccontare: la Valverde è davvero un piccolo mondo agreste da scoprire, che nasconde in minuscole tracce i segni di quello che fu un tempo Borgo S. Lorenzo.
La costruzione delle Mura veneziane nella seconda metà del Cinquecento ha infatti portato alla distruzione di questo borgo medievale della nostra città. Ma nel frattempo, a ricordarci di quel periodo, ma soprattutto della dominazione veneziana, questa valle ospita il Castello di Valverde che si trova lungo il nostro percorso, anche se nascosto da un meraviglioso giardino alberato.
Ma andiamo con ordine e iniziamo il nostro viaggio dal ponticello che scavalca la Morla in via Maironi da Ponte: la nostra salita in Città Alta inizia proprio da qui!
1. La Chiesa di Valverde e la Cappelletta dei morti della peste

Stiamo per visitare uno dei borghi più microscopici e agresti della nostra città, posizionato sotto la collina di S. Vigilio. Per avvicinarci sempre di più ci lasciamo alle spalle il quartiere di Valtesse, un tempo comune a sé della Provincia di Bergamo. La Morla, il fiume che nasce dalle pendici del Monte Canto e che attraversa la via che stiamo percorrendo, un tempo faceva da confine territoriale tra Bergamo e Valtesse.
Ciò che lega nella storia Valtesse con questo fiume è un fatto a tratti inquietante e drammatico: nel 1937, un'esondazione violenta provoca l'allagamento dell'ottocentesco cimitero di Valtesse, riportando in superficie le ossa dei defunti lì sepolti. Questo episodio spingerà l'amministrazione a sotterrare il corso del fiume, motivo per cui oggi lo vediamo riaffiorare solo in brevi tratti.

Lasciamo il fiume e l'imbocco della ciclabile del Parco dei Colli e dopo solo pochi passi ci troviamo davanti alla Chiesa di S. Maria Assunta in Valverde, ancora oggi fulcro del piccolo nucleo di case attorno ad essa, notissima per la super amata sagra estiva di Valverde. Prima di entrare in chiesa osserva sulla destra del portale la Cappelletta dei Morti: se sei suscettibile alla vista di ossa e teschi, allora, vai oltre e non fermarti!
Qui infatti sono state radunate grazie ad una processione le ossa degli appestati, i cui corpi nel 1630 erano stati sepolti proprio nella valletta che si crea tra Porta S. Lorenzo (ci arriveremo tra poco) e i bastioni delle Mura. Pensa che un tempo proprio per la presenza di questa cappella la via in cui ti trovi si chiamava "Strada comunale dei morti di Val Verde".


Ma entra in chiesa e, dopo aver ammirato il meraviglioso pavimento, avvicinati all'altare. Anzi, vai oltre e osserva in alto all'abside sulla tua destra il quadro di Carlo Ceresa con S. Rocco e S. Antonio: guarda attentamente lo sfondo, si intravede infatti lo stesso paesaggio che incontrerai tra poco salendo verso Città Alta! Eccoli lì, Porta S. Lorenzo, la Valverde ma soprattutto i protagonisti di questo borgo, ovvero i lavandai di Valverde.