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L’illustrazione a Bergamo: una “cura” per la città e le sue persone



Siamo in Borgo Santa Caterina, in una sera in settimana, quasi anonima volendo, ma qualcosa di magico nell’aria c’è. L'incipit è al plurale perché sono in compagnia di Mattia Barcella, noto ai più con il nome del suo alter ego, Bergamo Schizzata; del “mondo Margì” è sempre stato membro attivo, e spesso protagonista.


In primo luogo, però, Mattia è un illustratore autodidatta: da qui l’idea di omaggiare, attraverso il suo nome, lo “schizzo d’arte”. Ed è proprio nel mondo di questa particolare forma d'arte, l'illustrazione, che oggi ci accompagnerà, tra i risvolti sorprendenti di una maniera alternativa di raccontare la nostra città, Bergamo.


Quando "illustrazione" non è soltanto "illustrazione"



È la storia di sempre, sin dal principio: l’arte, nelle sue varie forme, conforta; è nata proprio per questo scopo, più o meno consapevolmente. E la storia di Bergamo Schizzata, come scopriremo, si annoda esattamente a questo concetto.


Siamo nel maggio 2020, e Mattia sceglie la forma espressiva con cui ha maggiore dimestichezza, e così un punto di vista alternativo, per rilanciare l’immagine di Bergamo. Mattia ha tenuto in volo la sua passione per se stesso da sempre, fino al momento in cui ha compreso che questa potesse “fare bene” anche alla sua città, dato quello che stava accadendo in quei mesi.


Inizialmente, propone sui social svariati disegni legati a Bergamo: i simboli della città si mescolano ai ricordi di Mattia, poi il progetto prende maggiore forma e struttura con rubriche e “schizzi” particolari.


Dalla Bergamo “in bianco e nero”, passando per le più belle e sincere citazioni sulla città, i videoclip musicali e i film ambientati a Bergamo, fino a toccare temi molto curiosi come la Bergamo “abbandonata” e la Bergamo “hot”. Un progetto, quello “Schizzato”, che copra per quanto possibile tutte le sfaccettature della città, per svelarle e raccontare di una Bergamo diversa dall’immagine più canonica e superficiale.



Intanto, perché il suo lavoro incontrasse davvero la città, Mattia si è intrufolato tra vie e piazze, ha nascosto o lasciato in giro i suoi schizzi, invadendo così lo spazio di una città notoriamente “ordinata”; poi, le condivisioni via social hanno fatto il resto.


Un dettaglio che trovo interessante di questo progetto è che, lontano dall’autoreferenzialità del prototipo dell'influencer, che propone e ripropone la propria immagine, Mattia si è mostrato sempre solo attraverso i suoi schizzi. Sono sempre i suoi lavori a parlare per lui: perché la protagonista, e destinataria, del progetto Bergamo Schizzata resta sempre la sua città del cuore, che nel frattempo ha certamente giovato della “cura” particolare che questa iniziativa le ha riservato.


The Berghem: la rivista immaginaria di illustrazioni su Bergamo


La prima copertina di The Berghem

E così, a un certo punto, il racconto della città diventa polifonico. Sul modello di The Milaneser, spettacolare progetto editoriale, a ottobre 2021 nasce The Berghem, la rivista immaginaria concepita per omaggiare Bergamo e il territorio circostante.


Sulla scia di tante splendide riviste immaginarie che tributano, attraverso le loro copertine, il The New Yorker, anche Bergamo si accoda a questo grande progetto, a cui in Italia avevano partecipato ancora in pochi.


Lanciata l’open call per partecipare alla realizzazione delle copertine, Mattia riceve moltissime adesioni, spronate dalla singolarità dell'idea, e inizia a selezionare le proposte più originali. Studenti d’arte e professionisti, bergamaschi e non solo (da illustratori milanesi, romani, passando per una londinese d’adozione, fino a un'artista russa e una spagnola) si propongono per omaggiare Bergamo, tra luoghi, simboli, storie e personaggi: nasce fin da subito un racconto a più voci della città, che unisce sensibilità, culture e lingue diverse attraverso un linguaggio unico, quello dell’illustrazione.



Una forma espressiva, questa, che fa da sempre più fatica ad emergere, e così a ricevere il giusto riconoscimento per il proprio valore. Un discorso che si applica, naturalmente, agli illustratori stessi: con questo progetto decine di essi hanno avuto modo di mettersi in gioco e distinguersi.


Di illustratori interessanti Mattia ce ne segnala diversi, tra cui i bergamaschi Guido Lussana, dallo stile di disegno decisamente unico e particolare, Federica Bocchi, che sperimenta diverse tecniche di illustrazione, Sara Beneduci, dal tratto morbido e trasognato, e Mario Gabriele Fattorini, che ha omaggiato personaggi iconici bergamaschi con il suo tocco evanescente. Sotto, alcune loro copertine.


In ordine: "La giostra" di Sara Beneduci, "Arlecchino" di Mario Gabriele Fattorini,

"Piscine Italcementi" di Guido Lussana e "Orologio Fanzago" di Federica Bocchi


Il progetto The Berghem, diffondendo bellezza e fantasia, si espande sempre più e ha festeggiato da pochissimo due anni di attività. Non ci resta, dunque, che aspettare la versione cartacea – che a mister Bergamo Schizzata viene insistentemente richiesta!


Street art, murales e la città che si racconta


Murale firmato da Bastardilla, nel quartiere Malpensata

Chiacchierando con Mattia sui sentieri dell’arte, riflettiamo su un’altra forma espressiva un po’ sottostimata, che nasce esattamente con lo scopo di “curare” la città: la street art. L’universo variopinto e spesso enigmatico dei murales non sempre viene compreso, e le opere di street art considerate al pari di banali “scritte” sul muro, quando non sono oggetto di osservazioni peggiori.


Eppure, anche in questo caso si tratta di una modalità alternativa di racconto della città, che si amalgama e crea nuovi significati insieme alla città stessa. Un racconto con il quale, forse, dobbiamo ancora prendere confidenza, ma che nasce per guardare e descrivere da vicino la città e i suoi cambiamenti, così come si farebbe dalle colonne dell’Eco di Bergamo… e così voler bene al territorio.


Proprio per avvicinarsi a questa forma d’arte così particolare è nato il “viaggio” nella street art a Bergamo della Margì (prossimamente nel calendario dei tour in programma!).


Il tour della Street Art con la Margì


L’Officina-Laboratorio Tantemani: la cura della creatività

Copertine di "Bandita", la rivista del laboratorio Tantemani

E veniamo ora a chiudere il cerchio con un paio di storie bellissime, legate naturalmente a Bergamo, dove illustrazione, street art e soprattutto cura si uniscono inscindibilmente.


Il laboratorio dove nascono queste storie è Tantemani”, un progetto di Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo che utilizza la creatività come strumento di costruzione di competenze e relazioni. Un luogo formativo, espressivo e artigianale particolarmente attento alle persone con disabilità intellettiva, che da un’originaria realtà artigianale di serigrafia ha fatto germogliare diversi spazi di creatività.


Nasce infatti da Tantemani “Pigmenti”, un progetto di arte pubblica che negli ultimi anni ha dipinto diversi edifici e muri di Bergamo e provincia coinvolgendo molti artisti dall’Italia e dall’estero nel racconto di temi decisivi e rilevanti per la città (la mappa interattiva dei murales con il loro racconto è "percorribile" qui!).


Un grande progetto realizzato è stato "Odissea", un racconto murale diffuso del celeberrimo viaggio omerico che ha interessato il quartiere di Borgo Palazzo. Nel 2021, l'illustratore bolognese Luogo Comune ha dato forma a dieci disegni realizzati da alcuni bambini del territorio in laboratori creativi dedicati.


La realizzazione del progetto "Odissea" nel quartiere Borgo Palazzo



L'idea trova origine e senso nel progetto europeo Capacityes (concepito per sperimentare soluzioni innovative in risposta al tema della povertà urbana), che ha previsto il recupero di due stabili proprio nel quartiere in questione, per dar vita a un co-housing e a un centro polifunzionale dedicato ai bambini.


Anche questo viaggio, molto amato, tornerà presto nel calendario dei tour della Margì! Segui le pagine social oppure iscriviti alla newsletter per non perdere alcun aggiornamento!


mappa odissea bergamo susanna alberti illustratrice

E da Tantemani nasce anche “Bandita”, la rivista del Laboratorio Tantemani. In questo caso si tratta di una pubblicazione vera e propria, che si è sviluppata dalla volontà di mettere in relazione il laboratorio con il territorio. I protagonisti del progetto sono persone con fragilità che, sotto la guida del referente Davide Pansera, si sono messe in gioco al grido di “uscire, conoscere, scoprire, per poi restituire uno sguardo nuovo sui luoghi intorno a noi”.



Nell’editoriale numero zero, si legge lo splendido "manifesto" della rivista:


Bandita parla dei luoghi della nostra città, Bergamo, di come li vediamo noi, non di come li vedi tu. Questo ce lo dici poi se vuoi. E la facciamo così: scegliamo un luogo che ci interessa e andiamo in esplorazione, lo osserviamo a fondo, parliamo con le persone e gli facciamo pure delle interviste. Poi torniamo nel nostro laboratorio e iniziamo a disegnare e a scrivere, a tirare fuori le nostre sensazioni, a raccontare cosa ci ha colpito e cosa non ci è piaciuto. Pezzetto dopo pezzetto noi, e chi scrive e disegna con noi, mettiamo insieme questo foglio che si piega su se stesso e ospita la nostra verità”.


Quante riflessioni aprono queste righe, sul potere terapeutico delle tecniche creative e sul percorso di scoperta e rivalutazione di sé che si possono attivare. Scoprendo la città che viviamo e che abbiamo attorno, esprimiamo così chi siamo e qual è la nostra visione del mondo, attraverso la mediazione di attività creative, intellettive e manuali. E questo è un prezioso punto di partenza per conoscere, alla fine del viaggio, anche noi stessi.


UAU: Festival d'Illustrazione e di Cose Belle


Infine, non posso che lasciarti una "porta" per entrare davvero in contatto con l’universo speciale dell’illustrazione. Il mondo degli illustratori, a Bergamo, si riunisce in estate, al UAU: Festival d'Illustrazione e di Cose Belle, il primo appuntamento interamente dedicato al tema nato a Bergamo che, dal 2016, si è allargato dando vita a workshop ed eventi di vario genere.


Tra le "Cose Belle" avviate da UAU, ci sono collaborazioni con realtà affini, come quella con il Baleno Festival di Tantemani, dove, tra le altre cose, vengono rese manifeste le numerose attività e i laboratori creativi di questa splendida realtà bergamasca.


All’incrocio di tutte le strade di arti ancora considerate “minori”, c'è una scoperta continua. Perché, come recita l’ultimo pensiero del manifesto di Bandita, "immagini e parole possono essere una nuova bussola che ti mettiamo in mano perché fa bene cambiare spesso occhi e occhiali e fa bene esplorare, soprattutto ciò che pensiamo di conoscere già."




Riferimenti



Immagini

Illustrazioni di Bergamo Schizzata tratte dal profilo Instagram

Illustrazioni di The Berghem tratte dal profilo Instagram

Murale Bastardilla, foto di walls_minded via Instagram


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