Oggi ti racconto una bottega speciale di Città Alta: colorata, internazionale, solidale!
In questi giorni di lockdown ho riflettuto parecchio sulle parole che più circolano in questi giorni: "Siamo tutti sulla stessa barca" è l'espressione che più ho amato, a cui mi sono aggrappata per sopravvivere alla mia situazione disperatissima. E stando su quella barca, mi sono guardata attorno e ho trovato tante persone che, come me, stavano soffrendo in particolare per la mancanza di turismo nella nostra città.
Ho quindi pensato di dare una mano ai tanti commercianti di Città Alta, a quelle donne e a quegli uomini a cui sorrido ogni volta che attraverso la Corsarola, quelle persone che consiglio ai miei viaggiatori, le stesse persone con cui fino a ieri condividevo giornate di sole ma anche giornate difficili e complesse durante tutto l'anno.
Ho fatto loro una piccola intervista che ti riporto integralmente, qualche domanda per raccontare la loro bottega, il loro approccio in questa complessa situazione. Ma anche cosa si sentono di dire ai Bergamaschi, ai turisti e sì, anche agli altri commercianti. Dopotutto, siamo tutti sulla stessa barca.
Oggi ti racconto la bottega I colori del mondo, la casa dei prodotti equosolidali in Città Alta!
Da quanti anni sei in Città Alta?
Da 16 anni! Sono Bergamasca, i miei bisnonni abitavano in Città Alta, proprio vicino al nostro negozio.
Ci racconti la storia della tua bottega?
Dopo anni nel mondo della scuola, sono stata introdotta al commercio equo e solidale da miei bravissimi ex alunni ed ho assunto la responsabilità prima della coop. IL SEME e poi dei COLORI DEL MONDO. Vendiamo più di 4000 prodotti equosolidali: alimentari e artigianato di tutto il mondo, rigorosamente naturali e di alta qualità, oltre che di provenienza artigianale e spesso artistica da culture diverse, sempre no profit.
In questi giorni di chiusura forzata, che cosa ti manca di più in assoluto di Città Alta?
Città alta e alcuni carissimi clienti. Poi mi mancano i turisti su cui soprattutto si basavano le nostre vendite.
Cosa ti manca dei tuoi clienti affezionati? E dei turisti/viaggiatori?
Dei primi il rapporto umano. Dei secondi la sopravvivenza del negozio.
Cosa vorresti dire ai proprietari/gestori delle altre botteghe di incoraggiante in questi giorni?
Speriamo che passi!
Qual è la prima cosa che farai quando potrai riaprire la tua bottega?
Canterò di gioia per l'incubo finito!
Vuoi aggiungere altro?
Credo sia molto importante rilanciare il commercio equo e solidale, una delle poche alternative che garantiscono prodotti alimentari sani e buoni in tutta la filiera produttiva, senza danni per la nostra salute, ma anche con un minimo di aiuto a chi sta molto ma molto peggio di noi.
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