Ti sembrerà un inizio un po’ surreale per questa storia, perché parte letteralmente dalla fine!
Durante gli ultimi tempi, alla ricerca di un luogo in cui immergermi nella bellezza e nel silenzio, ho visitato il Cimitero Monumentale di Bergamo.
Così, in una giornata di incoraggiante e pienissimo sole, mi sono persa tra le affascinanti sculture e i volumi imponenti di quello che è un vero e proprio museo a cielo aperto - e del quale ti consiglio vivamente la visita! -, fino a quando mi sono imbattuta in una statua particolarissima e molto curiosa.
Te la mostro qui sotto: chi tra di voi è più preparato di me potrà subito riconoscervi il più grande protagonista della giocoleria di tutti i tempi, ovvero il bergamasco Enrico Rastelli!
Questa statua a grandezza naturale omaggia una personalità che ha rivoluzionato il mondo della giocoleria, tanto da essere rimasta ancora insuperata in termini di fama.
Ammirato ai quattro angoli del globo, Enrico Rastelli è stato ribattezzato dalla stampa di tutto il mondo “il signore dell’equilibrio”, e perfino “l’ottava meraviglia del mondo”!
Incuriosita, ho così approfondito la sua storia, che voglio raccontarti, e aggiungere così una nuova "pagina" al nostro spazio dedicato ai grandi nomi che si sono distinti nella storia bergamasca.
Tra circo e giocoleria: il talento del giovane Rastelli
Enrico Rastelli nasce a un passo dall'inizio del Novecento, nel 1896, in una famiglia di artisti circensi originaria della bergamasca, impegnata per vocazione a girare il mondo portando la propria arte; per questa ragione, infatti, Rastelli nasce in una lontana città della Russia.
Dimostra sin dalla più tenera età una vocazione brillante per il mondo circense, e in particolare per la giocoleria, una disciplina particolarmente impegnativa: l’arte del giocolare richiede infatti un lavoro notevole, costante e tenace, tanto che il giovane Enrico prende ad esercitarsi moltissime ore al giorno, in certi casi non fermandosi nemmeno mentre dorme!
Pensa infatti che, per un periodo della sua vita, l’artista trascorre le notti su una branda appesa alle corde del bucato, per imparare a mantenere l’equilibrio anche durante il sonno.
Così, la giovinezza del futuro prodigio della giocoleria scorre fra Bergamo e il mondo: ed è proprio girando il mondo, infatti, che egli assorbe tecniche proprie di luoghi molto lontani, aprendo nuovi orizzonti espressivi alla giocoleria.
È in particolare in Russia e in Oriente che si compie maggiormente la formazione di Rastelli, il quale perfeziona sempre più la propria arte grazie alle lezioni qui apprese. L’influenza orientale, ad esempio, si conserva nelle sue entrate in scena con incantevoli kimono dai ricami sontuosi.
A livello tecnico, alla sacralità del gesto appresa dagli orientali, Rastelli affianca la spettacolarità occidentale e una velocità di esecuzione mai vista prima.
Inoltre, mosso dalla straordinaria curiosità di sperimentare, a differenza di altri giocolieri dell'epoca, soliti a giocare con oggetti d'uso quotidiano, l'artista bergamasco sceglie di utilizzare elementi più maneggevoli, come bastoni, piatti e palline, raggiungendo un elevatissimo livello artistico.
Rastelli diviene il giocoliere più famoso del mondo
Durante un lungo periodo passato in Russia, sposa colei che diventerà la sua compagna di vita, la funambola Harriet Price; insieme avranno tre figli.
Nel 1917 però, la Rivoluzione scoppiata nel Paese, già estremamente tormentato dalla Prima Guerra Mondiale, costringe Rastelli ad allontanarsi.
Rientrato faticosamente in Italia, e qui praticamente sconosciuto, vive dopo pochi anni la più incredibile svolta della sua carriera: notato da un famoso agente inglese, viene portato nei più importanti teatri di varietà d'Europa; l'anno successivo, ingaggiato da uno dei più importanti agenti americani, si imbarca in sfavillanti tournée negli Stati Uniti.
La sua abilità diviene sempre più nota, e Rastelli sempre più ammirato dagli increduli e stregati spettatori.
Una sequenza di scatti che ritrae la straordinaria abilità tecnica di Enrico Rastelli sulla scena.
Una volta rientrato nel vecchio continente, ogni angolo d'Europa fa a gara per accaparrarsi il meraviglioso giocoliere, che in poco tempo diventa una vera e propria celebrità. Tale è la sua fama da essere anche scelto come testimonial pubblicitario per diversi prodotti!
Oggi, anche se ne siamo certamente molto affascinati, non possiamo forse comprendere appieno quanto fosse amato il circo ai tempi di Rastelli: esso aveva difatti la stessa importanza del teatro, della musica, della danza e delle altre arti performative.
Il prodigioso Rastelli viene fotografato in ogni occasione e posa, tanto durante i suoi esercizi, quanto nella semplice vita quotidiana: perfino dentro la vasca da bagno, mentre legge tranquillamente il giornale tenendo in equilibrio un pallone sulla testa.
La sua passione e l'incredibile tenacia, infatti, lo portano a non interrompere l'esercizio nemmeno quando le luci della scena si spengono.
E a chi gli chiedeva se nelle estati trascorse a Bergamo dedicasse del tempo anche al riposo, Rastelli rispondeva deciso: «Oh mai più! Mi metterò a giocolare all’aria aperta, nel mio giardino. Mi eserciterò a nuove idee, a nuove difficoltà. Riposare, non mi dice proprio niente. Io voglio gettare palle in aria, fare un salto e riprenderle a volo».
La villa liberty di Rastelli a Bergamo
Infatti, nelle pause estive dalle sue lunghe tournée, Rastelli torna dalla sua famiglia a Bergamo, dove l’artista, grazie alle fortune accumulate, aveva fatto costruire una meravigliosa villa in stile liberty, alle porte dell'incantevole quartiere Santa Lucia (che abbiamo raccontato qui!)
Oggi puoi imbatterti facilmente in quella che è stata la sua casa, perché affaccia sulla trafficata via Garibaldi, precisamente al numero 9!
Guarda, in particolare, la torretta che svetta fra i volumi della casa: proprio qui Rastelli aveva predisposto il proprio laboratorio personale, dove costruiva gli attrezzi che avrebbe utilizzato in scena.
Come avrai inteso ormai perfettamente, Enrico Rastelli non si fermava in nessuna occasione, ma al contrario progettava e migliorava la propria tecnica continuamente: il suo genio, infatti, si è manifestato non solo nella ferrea disciplina con cui si allenava, ma anche nella curiosità insaziabile che lo portava alla continua ricerca di idee su cui costruire ‘numeri’ sempre nuovi.
Ad esempio, nelle sue tanto applaudite esperienze estere, si è trasformato anche in giocoliere “calciatore”, eseguendo i suoi incredibili esercizi con palle di cuoio cucite come se fosse su un campo di calcio.
Il ritorno definitivo di Rastelli a Bergamo: il Teatro Duse
Nel 1931, Rastelli torna in Italia dopo una lunga assenza dalle scene nazionali: qui, infatti, la sua fama non è grande come nel resto del mondo. E il "debutto" del giocoliere non può che avvenire nella sua Bergamo, in particolare in uno spettacolo di beneficenza al Teatro Duse, che distava pochi passi dalla sua casa.
Questo splendido teatro, purtroppo, oggi non esiste più: è stato infatti demolito all'alba degli anni '70.
Il Teatro Duse, affacciato sulla Rotonda dei Mille, in uno scatto del 1930:
l'anno successivo Rastelli avrebbe qui trionfalmente debuttato.
L'edificio polifunzionale "Duse", di architettura brutalista, opera degli architetti
Zenoni, Gambirasio e Barbero, che ha preso il posto del Teatro Duse.
Rastelli vi si esibisce con numeri sensazionali, pensati per onorare al meglio il pubblico italiano: fa incredibilmente breccia nel cuore dei bergamaschi.
Una nuova stagione tutta italiana si spalanca per Rastelli: tuttavia, malauguratamente, quella al Teatro Duse è destinata ad essere una delle sue ultime esperienze sulla scena.
Poco prima infatti, in uno spettacolo tedesco, viene ferito alla bocca durante un numero particolarmente complicato, e una serie di controlli medici rivelano presto come egli soffra di emofilia. A dispetto di quanto gli viene indicato dai medici, Rastelli non pensa minimamente di fermarsi e riposare, ma sceglie al contrario di continuare a portare in scena i suoi numeri, nonostante le sue condizioni peggiorino sempre di più.
Si spegne pochi giorni più tardi, in una fredda notte di dicembre, ad un passo dal compiere 35 anni.
Il saluto dei bergamaschi al “loro” meraviglioso giocoliere
Pochi giorni più tardi, Bergamo saluta il suo amato artista: migliaia di persone, fra artisti e gente comune, insieme, prende parte al corteo funebre che dalla villa di Rastelli si dirige verso il Cimitero Monumentale. Il centro della città viene chiuso al traffico, e le lezioni nelle scuole vengono interrotte per permettere a insegnanti e alunni di rendere omaggio al meraviglioso giocoliere; gli stessi teatri osservano un minuto di silenzio.
La scomparsa di Rastelli riceve una potente e profonda eco, e la notizia viene rilanciata dalle radio e dai giornali nazionali e internazionali. Il ricordo più "alto" nasce dalla penna del giornalista Orio Vergani, che scrive sul Corriere della Sera un lungo e commosso articolo, di cui ti propongo un estratto:
«Enrico Rastelli non si “racconta”. Non si spiega quello che fu il suo “numero”, l’esercizio che ogni sera, davanti ai pubblici di tutto il mondo, avvicinò al prodigio quest’uomo che, nel centro della pista di un circo o alla ribalta di un teatro, mostrava di poter vincere, sorridendo, tutte le leggi della gravità e dell’equilibrio […]. L’allenamento gli costava una fatica immensa. Il suo esercizio richiedeva una fissità estenuante di attenzione che logorava i nervi e creava una paurosa anemia. Pallido, esangue, compiva il suo “numero” con uno sforzo terribile che, ad ogni esercizio, lo lasciava prostrato.
Ma anche un giocoliere può soffrire di quell’allucinante amore che è l’amore per l’arte. […] Tornava adesso, dopo dieci anni di assenza, a ripresentarsi in patria, in Italia […] e la sua grande gioia era di tornare, celebre, davanti ai pubblici nostri che di lui, italiano nomade, dovevano così poco rammentare. […]
Si presentò sorridente al pubblico. Trionfò. Non temeva l’insidia»
Il Rastelli Festival: l'omaggio di Bergamo alla memoria di Enrico Rastelli
A partire dal 2016, la città di Bergamo celebra ogni estate la memoria di Rastelli con un apprezzatissimo festival dedicato alla giocoleria contemporanea: il Rastelli Festival.
Per tre giorni, la città diventa il palcoscenico d'eccezione per giocolieri, artisti ed acrobati che giungono da ogni parte del mondo.
Alcuni giocolieri rendono omaggio a Enrico Rastelli di fronte alla sua statua,
via Instagram, @dulce.duca
Piazza Vecchia: uno scatto dell'edizione 2018 del Rastelli Festival, che in quell'anno
si è intrecciato con la manifestazione I Maestri del Paesaggio,
via Instagram, @eledovevai
Così, oggi, se capitasse anche a te di passeggiare tra i grandi viali del Cimitero Monumentale, passare di fronte alla splendida villa liberty di Via Garibaldi, ammirare i giocolieri di oggi che rendono omaggio al loro "maestro" fra le strade della città, o anche attraversare la Rotonda dei Mille, incontreresti il vivo ricordo di questo insuperato artista.
Potresti avvertire lo stupore e l'ammirazione che era in grado di suscitare, "sentire" risuonare gli applausi e immaginare le ore d’esercizio mosse dall'incredibile passione: tutto ciò che ha reso Enrico Rastelli il più grande artista circense di tutti i tempi.
Un uomo che ha dedicato la propria vita all'esercizio dell'arte: letteralmente, a regalare meraviglia.
Questo è uno spazio di condivisione dove ogni contributo conta ed è atteso con estremo interesse!
Ti piacerebbe segnalare il nome di una grande personalità bergamasca da poter approfondire insieme?
Scrivimi qui: info@nadiamangili.com
Citazioni
Citazione di Rastelli in riferimento a Bergamo
M. Da Silva, Rastelli, in Scenario, febbraio 1932, 1, p. 41
Articolo di Orio Vergani
O. Vergani, Il giocoliere prodigio, la morte di Enrico Rastelli, in Corriere della sera, 14 dicembre 1931, p. 3
Sitografia
Riferimenti fotografici
Prima foto Rastelli
Manifesto Rastelli con kimono
Sequenza di scatti di uno spettacolo di Rastelli https://www.facebook.com/30297908713/photos/a.10150815103403714/10150815103413714
Rastelli nella vasca / Rastelli con pallone
Cartolina Teatro Duse
Edificio polifunzionale Duse
Giocolieri rendono omaggio a Rastelli davanti alla sua statua
Si ringrazia @dulce.duca
Rastelli Festival 2018
Si ringrazia @eledovevai
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